Eletto il 20/2/1994.
I componenti sono in parte eletti dalla comunità, in parte dai gruppi operanti in parrocchia, in parte di nomina del parroco o membri di diritto:
Parroco, diacono Falabrino, Riccardo Rota, Angelina Cappa Agnesod, Bianca Deminino, Pier Angelo Bonzano, padre Massimo Rizzo, Clara Camillo, suor Antonina Minola (a inizio 1995 sostituita per trasferimento a Vigevano da suor Carmelina Antignani), Francesco Sobrero, Mario Poletti, Franco Lorusso, coniugi Zemide, coniugi Loria, coniugi Baviera, Gian Luigi Ravera, Paolo Bosso, Aldo D’Emiliano, Caterina Dell’Aversano Bosso, Isa Guaschino, Danilo Antoniani, Vincenzina Devecchi Pezzana, Andrea Secco, Ida Frizzarin.
In questa tornata si decide di inserire nel CPP 2 rappresentanti dei giovani che ricevono la Cresima nell’anno e 2 di quelle già cresimati e fino al 25° anno di età (saranno scelti di anno in anno, e pertanto la loro partecipazione sarà di 12 mesi, se non confermati elettoralmente): si sono alternati fra loro Maria Grazia Patti, Marco Sobrero, Alberto Baviera, Marinella Ramon, Emanuela Abbate, Rossella Abbate, Paolo Baviera, Francesca Clesi, Alessandro Spinoglio, Marta Armato.
La prima seduta si svolge il 16/3/94
Segretario viene nominato Francesco Sobrero.
Nella prima riunione il Parroco comunica l’avvenuta vendita dell’ex Asilo Parrocchiale di Porta Milano alla Caritas Diocesana (£ 250.000.000), che inizieranno i lavori di ristrutturazione della Cupola della Chiesa, e che si sta allestendo il centro sportivo di via Gonzaga (presso il cortile dell’ex piccolo Seminario) da usare come Oratorio nella bella stagione: inaugurazione prevista per fine aprile.
Il 17/4/94 ci si incontra con Mons. Cavalla per la Visita pastorale; è l’occasione per sottolineare come si sia puntato sull’oratorio e sui ragazzi grazie alla disponibilità e collaborazione di alcuni laici e di alcuni giovani. Ci cerca di coinvolgere sempre di più le famiglie. Si è cercato di risvegliare alcune tradizioni: Via Crucis, Rosario nel mese di maggio, Novena di Natale e dell’Addolorata. Si augura anche al Vescovo una buona pensione, sapendo che dovrà lasciare per limiti d’età (come previsto dalle norme post conciliari), sapendo che però “l’amore non va in pensione”, e lo si ringrazia per la sua importante presenza fra noi in quasi 25 anni.
Si decide, per il ’94 con la chiesa parzialmente inagibile a causa dei lavori, di non svolgere la Processione della Madonna nella festa di settembre, anche se il Piano Pastorale dell’anno, approvato nella riunione successiva prevede la Processione serale “aux flambeaux” (resta quindi incerto se nel ’94 ci fu o meno la processione).
Sempre nel ’94 si installa il nuovo impianto di illuminazione (sistemazione di fari lungo il cornicione interno) e la rimozione dei vecchi lampadari.
Nasce in parrocchia una nuova iniziativa di carità e di apertura missionaria: con lo slogan “un fiore per il Madagascar” si raccolgono fondi, da assegnare ai coniugi Sanlorenzo che svolgono la loro opera in un ospedale in Madagascar, che verranno utilizzati per l’acquisto di strumentazioni e medicinali necessari per le urgenze di quella regione.
Si è sollecitati all’attenzione solidale dall’alluvione che ha colpito zone della città e del Comune e considerato che viene l’invito anche dalla CEI per un digiuno e astinenza finalizzati alla condivisione ci si interroga su come far crescere anche fra i giovani e all’oratorio questa sensibilità: ad esempio con l’organizzare feste di compleanno e di cresima con maggiore austerità e senza eccessive spese, utilizzando i risparmi per scopi più solidali.
Nel dicembre !994 don Gavazza è colpito da infarto e per qualche mese resterà lontano dalla Parrocchia, ma nel ’95 si ammala il diacono (Dino Falabrino) che morirà nel giugno dello stesso anno: a verbale si annota il ricordo tracciato dal Parroco per l’opera svolta in particolare a favore dei poveri. Viene assegnato alla Parrocchia (dopo 5 anni) un vice parroco.
Si decide di istituire una giornata per festeggiare coloro che nell’annata entrano nella maggiore età. Si parla dei problemi di assistenza morale e religiosa rispetto ad albanesi e marocchini presenti sul territorio, di fede musulmana e greco-ortodossa. A questo proposito è interessante una riunione dell’ottobre ’98, in cui accantonando quasi del tutto l’o.d.g., si passa a discutere dei problemi creati dalla forte presenza di albanesi nel territorio parrocchiale, dei quali don Gavazza ha preso le difese sui giornali; le posizioni sono articolate tra chi difende il Parroco dalle risposte ricevute e invita a non criminalizzare tutti, e chi invece desidera che si tenga conto anche delle preoccupazioni degli autoctoni e della necessità di non essere solo “buonisti” per partito preso; le conclusioni a cui tutti ci si e sentiti invitati sono: come cristiani bisogna essere solidali con tutti, aiutare i fratelli stranieri ad educarsi al rispetto delle regole di convivenza, educarsi anche come comunità a convivere col diverso, non drammatizzare episodi singoli che vanno affrontati con maggior ordine pubblico (come per ogni cittadino).
Si approfondiscono i temi del Convegno Ecclesiale di Palermo e si individuano come applicazioni concrete il vivere la sobrietà, l’informazione sul commercio equo-solidale, approfondire la dottrina sociale, la famiglia come soggetto di pastorale, servire il Paese nel volontariato ma anche preparando all’impegno politico.
Si decide (almeno per il 1996) una Novena dell’Addolorata “ridotta” perché le giornate iniziali coincidono con il Convegno Pastorale Diocesano.
Con l’anno ’97 i Piani Pastorali tengono conto della preparazione al Sinodo del 2000 (anno dedicato a Cristo, poi allo Spirito, infine al Padre, per chiudere con la Trinità) e continuano (come per il ’96) ad essere influenzati dal Convegno di Palermo. Inoltre si affrontano le linee qualificanti indicate dal Vescovo e dei Consigli Presbiterale e Pastorale Diocesani: per una pastorale e catechesi adulta, e per una ministerialità diffusa le quali richiedono un ripensamento di strumenti e strutture (ma su cui sarà difficile dare risposte concrete).
Il 23/2/97 il Consiglio incontra il Vescovo Mons. Germano Zaccheo per la sua prima visita pastorale; la relazione che gli viene presentata ha un respiro “cittadino” e veramente di Chiesa che si fa “serva” delle persone. Fra le tante cose si prende atto della nuova situazione sociologica, che vede il quartiere trasformato, con molti anziani pochi autoctoni e un numero considerevole di immigrati (con le relative conseguenze pastorali e sociali); si ipotizza una nuova ripartizione delle Parrocchie (Duomo+S.Stefano, Ronzone+Agro Callori, S.Domenico + S.Ilario, Nuova Casale riunificato sotto una sola parrocchia); Basta il Centro Buzzi per gli anziani?; Un oratorio per ogni parrocchia? Non è pensabile un centro giovanile cittadino all’ex piccolo seminario?; necessità di una pastorale d’ambiente per la scuola e il mondo sportivo; riduzione del numero di messe cittadine; ridiscutere i tempi dei Sacramenti; necessità di un cammino continuativo per le coppie anche se non ancora finalizzato al matrimonio; occorre la preparazione all’impegno socio-politico. Il verbale dell’incontro col Vescovo sottolinea che Egli individua una preoccupazione comune per i compiti educativi e per l’integrazione degli extra – comunitari; incoraggia ad affrontare le cose con serenità e pazienza e loda la collaborazione dei laici con il parroco attorno al progetto parrocchiale: “ho verificato, con grande soddisfazione, che la vita pastorale della parrocchia ha un valido progetto, che tiene anche conto di un investimento nella vita cittadina”.
Nell’ultima riunione si prende atto che i Padri Vincenziani hanno deciso di vendere l’immobile (ex piccolo seminario) il cui cortile è utilizzato come Oratorio estivo, e quindi entro il 30/09/99 si dovrà sgombrare e trovare altra soluzione.
Le riunioni sono state in totale 26 (comprese 2 Visite Pastorali: una di Mons. Cavalla e una di Mons. Zaccheo)
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