Eletto l’8/2/2004.
Ne fanno parte eletti dalla comunità, rappresentanti designati dai gruppi operanti nella pastorale e rappresentanti di aggregazioni presenti in Parrocchia.
Danilo Antoniani, Andrea Zanello (sostituito perché entrato in Seminario da Benedetta Scaramozzino), Anna Guaschino, Carlo Baviera, Lucia Milani Baviera, Giulia Baviera, Pier Angelo Bonzano, Caterina Dell’Aversano Bosso, Enrico Cavagnolo e Marina Zimarino Cavagnolo, Lucia Bonzano Cavallone, Carla Defrancisci, Isa Quartero Guaschino, Franco Lorusso, Secondo Mesturino, Pina Zecchino Pallanza, Vincenzina Devecchi Pezzana, Marina Perucca, Claudio Pica, Gianluigi Ravera, Lilla Ramon, Gigi e Cristina Rosolen, Gabriella Noè Sobrero, Simone Viancino (in qualità di chierico a supporto, fino a settembre 2004), Suor Pierina (superiora Domenicane); hanno rinunciato per impegni, Attilio Miglietta e Giorgio Milani.
Dopo il 2004 sono inseriti Elisa e Lorenzo Rossignoli; dopo il 2006 Giorgio Milani in quanto segretario del Consiglio Pastorale Vicariale di Casale M. e Roberta Parizzone in sostituzione dei dimissionari Ravera, Defrancisci, Perucca.
Segreteria: la segreteria è formata da Enrico Cavagnolo, Giulia Baviera e Caterina Dell’Aversano Bosso.
Si inizia ragionando sul tema della “missionarietà”, in sintonia con il Consiglio Pastorale Diocesano; e sul Programma pastorale dell’anno che è incentrato sul tema “mariano”, che farà da sfondo alle attività (compresi il Rosario nei rioni, a maggio – il Pellegrinaggio parrocchiale a Lourdes – il pellegrinaggio a Crea).
Si approvano le decisioni del CPAE per la sistemazione della facciata della Chiesa.
Viene approfondito il progetto di rilancio delle attività dell’Oratorio (grazie alla presenza del nuovo Viceparroco don Taddeo – polacco di una diocesi vicina a quella di origine del Papa Giovanni Paolo II – ma ormai in Italia da una decina di anni).
Vengono esaminate proposte legate all’attività catechistica, da sganciare rispetto all’amministrazione dei sacramenti; si tratterebbe anche di spostare l’età in cui riceverli e soprattutto di farlo quando ci si sente pronti o si è ritenuti tali dalla comunità. Da anni ormai si verifica che la preparazione non è considerata dalle famiglie ed è “sopportata” dai ragazzi. Ciò che interessa è l’occasione per poter festeggiare e spendere per regali. Si tenta di riportare la conoscenza della fede alle cose essenziali e a renderla un percorso che aiuti a sperimentare l’amore di Dio.
Il 3 agosto 2004 il Parroco, Don Luigi Gavazza muore, in modo inatteso. Era affetto da diversi disturbi (una decina di anni prima aveva superato un infarto, era diabetico, aveva subito di recente un intervento ad un’anca, era insorta un'infezione ad un gomito).
Tra Agosto e Ottobre il Consiglio si riunisce tre volte presieduto del Vice Parroco don Taddeo Rapala (amministratore parrocchiale nel periodo di vacanza).
Il 30 Agosto la riunione si tiene alla presenza del Vicario Generale Mons. Antonio Gennaro. Gli si fanno presenti le esigenze pastorali della parrocchia e il profilo di parroco che si ritiene necessario. Il Vicario, anche a nome del Vescovo comunica che si pensa ad un sacerdote sui 50 anni e che per qualche tempo sarà ancora affiancato da don Taddeo.
Nella riunione si decide anche di sciogliere la convenzione con la Parrocchia di Castel S.Pietro per la struttura usata nel passato, ritenuta non più idonea alle proprie attività e bisognosa di interventi strutturali.
Il 30 settembre al Consiglio viene comunicata la nomina del nuovo parroco. Sarà Don Pietro Strano (già presente in parrocchia negli anni ’80 in qualità di vice parroco con don Pietro Palena e poi Parroco a Ozzano e Sala).
Durante la riunione viene presentata la nuova Superiora delle Suore Domenicane (suor Pierina) e si aggiorna sui lavori (sostituzione caldaia della Chiesa, sistemazione portone bussola e battistero, e lavori in oratorio) e sui costi sostenuti per i lavori di sistemazione della facciata esterna della Chiesa.
Il 19/10 si tiene la riunione per definire l’accoglienza e i preparativi per l’ingresso del nuovo Parroco che avverrà il 31/10 al pomeriggio.
Inoltre si prende atto che le richieste di utilizzo delle palestre della Scuola Media Leardi e Istituto Tecnico Sobrero per l’attività giovanile, sono state accolte. Infine si dà notizia che è stato consegnato in parrocchia l’olio della Palestina da vendere al fine di sostenere i cristiani presenti in Terra Santa (un progetto delle Chiese piemontesi – pastorale sociale, a cui don Gigi teneva molto e che aveva sostenuto).
Le riunioni del Consiglio Pastorale riprendono, con regolarità e quindi con la presenza del nuovo Parroco il 9 novembre.
Nella prima riunione presenta gli orientamenti che intende seguire: collaborazione, missionarietà in riferimento anche agli indirizzi della CEI per il decennio.
A questo proposito ci si interroga su quale tipo di partecipazione si intende attuare, quali siano i punti critici e le emergenze del territorio, della costituzione della Caritas parrocchiale, e che i sacerdoti vadano alle persone anziché aspettarle in casa parrocchiale. Si pensa perciò, a fini anche programmatori, alla convocazione di un’Assemblea parrocchiale che aiuti a lavorare nell’ottica della comunione/collaborazione.
Si ripropongono la questione della vendita dell’olio della Palestina (azione di giustizia e missionaria) e dei contatti da mantenere per rendere efficace e duratura (ora che uno dei protagonisti è venuto a mancare: don Gigi) la Convenzione fra Comune, Parrocchia e Scuola per l’uso dei cortili della Scuola Media Leardi ad uso Oratorio.
Le decisioni successive servono a confermare le iniziative già attuate in Parrocchia negli anni precedenti: benedizione delle famiglie (che nel 2005 serve al Parroco per conoscere e farsi conoscere dai residenti), Grest per i ragazzi a giugno e settembre, l’iniziativa "Un fiore per il Madagascar, le feste per i diciottenni e delle famiglie, il pellegrinaggio a Crea, cena del digiuno.
Attenzione particolare si richiede in ordine al tema del Sovvenire per la partecipazione dei fedeli al sostentamento dei sacerdoti italiani.
Si discute su come organizzare l’anno pastorale dedicato al Vangelo, come indicato dal Piano Pastorale Diocesano: si prevede la consegna del Vangelo alle famiglie da parte di “missionari”, la rilettura della Costituzione conciliare Dei Verbum.
Alcune riunioni sono dedicate alla preparazione di proposte da sottoporre all’Assemblea cittadina indetta dal Vescovo (la Visita Pastorale sarà soprattutto incentrata su questo incontro) sui temi: Catechesi e Liturgia, Fragilità umane, immigrazione, Lavoro e Festa sia in preparazione al Convegno Ecclesiale di Verona, sia della costituzione del Consiglio Vicariale.
Per quanto riguarda catechesi e liturgia si pensa ad animatori liturgici, ritiri spirituali, distribuzione di brevi riflessioni sulle letture domenicali, omelia adatta ai bambini, elementi di insegnamento sociale nella catechesi, ripensare in chiave moderna ad addetti per la Buona Stampa, coinvolgere di più nella liturgia (non sia un prendere parte passivamente, da spettatori), costruire momenti in cui (sospendendo le liturgie parrocchiali) ci si trova insieme attorno al Vescovo come parrocchie cittadine per veglie, lectio, catechesi, ecc.
Circa la questione fragilità il Parroco ricorda che vi è una buona collaborazione con le Assistenti Sociali ASL e con il Comune, così come i rapporti con il Centro di Aiuto alla Vita (che ha sede in Parrocchia!) sono molto positivi: oggi la fragilità più grande è la difficoltà a mettere al mondo i figli, con la conseguente tentazione dell’aborto. Ovviamente non vengono dimenticati gli anziani, i giovani tante volte privi di famiglie con principi solidi che li formino nel carattere, nella sobrietà e nella solidarietà.
In tema di immigrazione la situazione parrocchiale presenta una presenza di 25 nazionalità (soprattutto da Balcani, Nord Africa, America Latina, Asia). 402 stranieri (219 maschi, 183 femmine): Albanesi 273, Marocchini 32, Moldavi 29, Rumeni 18. Circa l’inserimento religioso è buono per alcuni. Il problema principale è l’abitazione e anche il lavoro in molti casi è precario e non in regola. In Oratorio la presenza di giovani stranieri è alta, ma si limita al gioco con difficoltà a passare a qualche proposta formativa o di iniziazione cristiana, e ha frenato un po’ la presenza di italiani. Fra le proposte discusse c’è quella di contattate le famiglie straniera per conoscersi meglio; non limitarsi a fornire sostegno per i bisogni immediati, ma lavorare per arrivare ad una maggiore integrazione/riconoscimento dei diritti e per un dialogo fra culture e religioni (partecipando anche a loro eventuali iniziative).
Rispetto alle tematiche del lavoro e della festa si ragiona sulla difficoltà per tanti giovani a trovare un lavoro e un lavoro meno precario. Servirebbero idee e coraggio per tentare vie nuove, come al Sud col Progetto Policoro che ha portato gruppi di giovani ad organizzarsi, cooperare e iniziare percorsi di lavoro e di sviluppo territoriale (anche con i fondi dell’8‰). Sarebbe importante che anche gli imprenditori credenti, pur in mezzo alle difficoltà del mercato e ai rischi cui il capitale e le Aziende sono sottoposti, abbiano più attenzione al territorio e al suo sviluppo e alla necessità di aumentare l’offerta lavorativa anche a scapito di qualche profitto. Ci si interroga se la Dottrina Sociale è conosciuta, se è rispettata, se è punto di riferimento per cercare insieme (anche alla politica) la risposte. A fronte delle difficoltà lavorative si fa presente che aumentano i casi in cui per mantenere il lavoro o per farlo rendere al meglio porta a rinunciare a diritti quali il riposo; da qui il lavoro domenicale in forte espansione, il quale oltre a non far “santificare la festa”, al non viverla come “giorno del Signore” porta anche allo sfruttamento dei lavoratori, al negargli il diritto al riposo, al godimento della famiglia e delle amicizie, ad una dimensione puramente economicistica della vita.
Per il 2006 la Via Crucis serale del periodo quaresimale viene sospesa per consentire di partecipare agli incontri di catechesi guidati dal Vescovo. Né ci sarà la Processione del Venerdì Santo, sostituita da una sacra rappresentazione proposta da un gruppo di Valmacca.
Si affronta in questa tornata una questione che si evidenzia sempre più: scarsa presenza al catechismo settimanale e ancor più evidente quella alla Messa festiva. Bisogna coinvolgere le famiglie, anche se non si riesce ad individuare una soluzione precisa e soddisfacente.
Parlando di Oratorio e preso atto che si partecipa solo per momenti ricreativi, non si riesce a coinvolgere su nessun tipo di proposta educativa, che manca una figura di riferimento che sia maggiorenne si pensa ad una chiusura.
C’è chi non condivide questa scelta in quanto ritiene che l’apertura dell’Oratorio sia per i ragazzi, e in particolare per gli immigrati che hanno meno alternative, un atto di carità che richiede uno sforzo particolare, magari rinunciando ad altre iniziative. Resta la necessità di trovare chi si dedica con la presenza.
Ci si interroga su come ogni problematica possa essere affrontata alla luce delle indicazioni del Convegno di Verona che richiede una integrazione pastorale e una visione unitaria delle proposte che abbia al centro l’unità della persona. Sarà un modo nuovo di fare pastorale e che richiederà anche alle parrocchie stili e approcci diversi, la cosiddetta “conversione pastorale”.
Vengono nominati nel Consiglio Pastorale Cittadino in rappresentanza della Parrocchia: Pierangelo Bonzano, Caterina Dell’Aversano, Lorenzo Rossignoli, Giorgio Milani, Cristina e Gigi Rosolen.
Si decide di invitare il direttore di Vita Casalese per una relazione sulla Comunicazione, per aggiornarsi sui linguaggi e per sapere quali strumenti ci mette a disposizione la Chiesa per aggiornarci.
Per il periodo quaresimale, oltre alla tradizione di mantenere la “cena del digiuno” con raccolta di fondi, a volte fatta con le altre parrocchie della città, e la via Crucis si inizia un nuovo tentativo: il mercoledì delle ceneri, digiuno con presentazione, durante una serata di preghiera, di un personaggio locale (Giovannina Mazzone, Casimiro Barello, Mons. Luigi Novarese....).
Una discussione che di tanto in tanto viene provocatoriamente alimentata dal Parroco riguarda la mancanza di assunzione di responsabilità laicale e la poca convinzione di tanti nel collaborare. Alcune risposte: si deve far funzionare di più e in modo diverso il Consiglio, questo deve dibattere su questioni più di fondo non solo su orari o un calendario di attività, riprendere le riflessioni del Consiglio Pastorale Diocesano, approfondire i Documenti del magistero e vedere come si possono applicare alla propria realtà, ragionare su come ci si può aprire al territorio.
Si organizza, nel 2007, il ricordo del quarantesimo della morte del Parroco don Debernardis, e per l’inizio del 2008 il decennale di quella del suo successore don Pietro Palena.
Per l’Anno dedicato, in Diocesi, al Vangelo e alla distribuzione ai parrocchiani del testo predisposto si dà mandato ad alcuni fedeli quali responsabili delle 9 zone in cui si è suddiviso il territorio.
Nello stesso anno si organizza la raccolta di fondi da portare in Togo (villaggio di Menou) per aiutare quei fedeli a costruire una nuova chiesa. Si stabilisce in questo modo un collegamento missionario nuovo da parte della Parrocchia.
Il Consiglio è invitato a riflettere sulla parte della Nota pastorale dei Vescovi relativa al dopo Convegno di Verona in particolare sugli argomenti della comunione, corresponsabilità, collaborazione; e poi su una sintesi dei lavori della Settimana Sociale svoltasi nell’ottobre 2007 a Pistoia/Pisa sul tema del Bene Comune.
Si decide di riprendere, al sabato mattina, la celebrazione della messa mariana grazie alla presenza di un nuovo Viceparroco (don Laurent).
Il mese di novembre si conclude (20 novembre) con la notizia della improvvisa scomparsa di Mons. Germano Zaccheo durante il suo pellegrinaggio a Fatima. La pastorale parrocchiale continua come indicato dal Piano diocesano predisposto dal Vescovo defunto e incentrato sul Rosario e sulla Vocazione, che è anche prendersi le proprie responsabilità nella Chiesa.
Per la Novena in preparazione al Natale: oltre alle profezie cantate durante la Messa vespertina si inizia la tradizione di un breve preghiera adatta ai bambini e alle famiglie alle ore 20,30.
Si dà inizio, nel 2008, ai lavori di ristrutturazione alla stanze poste sul magazzino della Chiesa (ala sinistra) per creare un piccolo spazio Museale e alcuni ambienti per riunioni.
Ritorna il discorso sul dovere di intraprendere un dialogo con gli immigrati; gli anni dell’arrivo dei primi albanesi e dell’impegno a comprendere le loro esigenze e contenere le “paure” dei residenti, sono ormai superati. Alcuni sono stati battezzati, anche se non molti hanno continuato un percorso comunitario. Adesso si tratta di avvicinare i nuovi o quanti non avevano ancora ritenuto di aderire ad una proposta di amicizia e di fede.
Emerge, posta da alcuni consiglieri, la tematica posta a livello nazionale dell’emergenza educativa che coinvolge anche le parrocchie nel tornare a educare oltre che alla fede anche ai valori umani e civili. Ogni generazione, come dice il Papa, deve essere evangelizzata e ricevere i valori.
Si sente l’esigenza di fermarsi a riflettere sull’operato e sulla coerenza della Parrocchia: si cerca allora di rispondere a due quesiti, una specie di esame di coscienza comunitario. Che impressione ha ognuno di noi della Parrocchia? È viva? Siamo soddisfatti del nostro essere cristiani? La discussione è vivace, si ritiene comunque che la parrocchia sia viva perché le proposte non mancano, si cerca di attuare i piani pastorali diocesani, si tenta di essere attenti ai tanti problemi delle persone, anche se a volte abbiamo difficoltà nelle risposte.
Si evidenzia la mancanza di persone relativamente giovani che si dedichino con passione e continuità all’oratorio e ai ragazzi. Si prende atto di essere un po’ ripiegati su sé stessi e di avere difficoltà a rispondere in modo adeguato a chi non frequenta, a non offrire proposte interessanti a quanti so vuole evangelizzare.
Sempre in tema di riflessioni, come momento per ripensare il proprio essere comunità che evangelizza, ci si interroga se sappiamo amare come Dio ci chiede, come ci poniamo davanti alla storia che Dio sta facendo con noi, se cono sciamo Gesù e lo riconosciamo in mezzo a noi.
Questo collega ad esempio ad una nuova proposta catechistica, fatta ai genitori, un nuovo percorso più personalizzato (catechismo solo in Avvento e quaresima, ma impegno a partecipare alla Messa domenicale sempre; catechesi in famiglia fatto dai genitori, magari anche ad altri ragazzi).
Si decide di riprendere l’apertura dell’Oratorio, con attività, la domenica pomeriggio grazie alla disponibilità di presenza di alcuni adulti.
Si inizia a ragionare sulla eventualità di spostare la messa domenicale dalle ore 10,00 alle 10,30, come da richiesta di alcune giovani famiglie; per ora si è disponibili ad accettare la proposta, ma se le famiglie si impegnano, per un certo periodo, a partecipare con i figli alla messa con l’orario attuale. Se c’è impegno e continuità, sarà giusto venire incontro alla esigenze manifestate.
Non si perde l’occasione offerta da un documento che ripercorre la storia del “sovvenire” e da una catechesi del Papa che ricorda come la prima colletta della storia fu operata da S. Paolo per sostenere la Chiesa di Gerusalemme, per riproporre l’importanza della partecipazione dei fedeli non solo alla questua, ma anche al contribuire al sostentamento dell’attività ecclesiale (carità, sacerdoti, spese strutturali, ...).
Si entra poi in un periodo di ristrutturazione della pastorale, a livello diocesano: Unità Pastorali da costruire, e pastorale più integrata. La Parrocchia si sente coinvolta, almeno per il ruolo di alcuni consiglieri a livello vicariale e diocesano e del Parroco in quanto Vicario Foraneo.
Infatti nelle ultime riunioni del Consiglio si è deciso di approfondire l’argomento “Unità Pastorali” per formulare proposte e indirizzi all’équipe incaricata da mons. Catella e ai Consigli Diocesani circa esigenze e opportunità da tenere presenti nella definizione finale degli ambiti.
Il Consiglio ha anche preso atto della possibilità di istituire un servizio alle famiglie in difficoltà più completo per le risposte concrete fornite rispetto a quanto organizzato fino ad oggi: si pensa ad una “adozione di vicinanza” mettendo a disposizione denaro per il sostegno economico (avendo la certezza di quanto disporre mensilmente), un servizio di supporto per spese – compagnia – visite a malati – ecc., mettere a disposizioni competenze professionali per piccoli problemi burocratici. Tutto questo in aggiunta alle raccolte di viveri mensili che già si effettuano e sostegni economici attraverso la S. Vincenzo (e la Caritas).
Non va dimenticata l’adesione alla campagna di sostegno ai terremotati dell’Abruzzo, con la raccolta di fondi specifica nella giornata indicata dalla CEI.
--> Totale delle riunioni (dopo Don Gavazza) 28: 3 con don Rapala + 25 con don Strano
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