Attilio è mancato Lunedì 11 Aprile 2022. I funerali si sono svolti Mercoledì 13 Aprile. Qui di seguito riportiamo il saluto da parte di Carlo Baviera.
Il primo ricordo che ho di Attilio risale a metà degli anni '60 nella sede della Sala Danze Juventus in Via Lanza. Ma non era una serata danzante; era una mattinata in cui alcuni gruppi giovanili avevano organizzato un incontro e lui insieme a Pimpy doveva fare una testimonianza (non so se fossero già una giovane coppia di sposi o se ancora fidanzati).
Un incontro come se ne facevano in quegli anni a fini formativi per una fede più consapevole e una vita incentrata su valori positivi.
Lo ritrovai pochi anni dopo qui in Parrocchia quando, con don Pietro Palena, si cercava di attuare il Concilio. E poi fu vicino e sostenne alcuni di noi (in particolare Paolo Ferraris) nell'impegno di quartiere, e oltre il quartiere!
In quegli anni è nata un'amicizia durata cinquant'anni, legata dal servizio in Parrocchia e da esperienze comuni.
Essendo uno dei pochi rimasti di quell'epoca (per molti aspetti) straordinaria, ritengo doveroso sottolineare il ruolo importante che anche Attilio ha avuto!
Non so dire del suo impegno nel periodo giovanile, né di quello lavorativo; non so molto della frequentazione costante degli ospiti della Casa del Giovane (in Via dell'Asilo), né della sua presenza in circoli come l'ex dopo lavoro Eternit o il Centro Buzzi.
Posso dire, per quanto riguarda la famiglia, che è stato sicuramente un sposo, un papà, un nonno premuroso, affettuoso e attento, ricambiato dai suoi cari; e posso accennare anche al suo tifo per il Casale calcio che seguiva allo stadio con costanza.
Ciò su cui invece posso testimoniare con più precisione e maggiore conoscenza è la sua presenza importante in Parrocchia: sempre disponibile, attivo, presente (sia nelle iniziative liturgiche, spirituali e caritative, sia in quelle conviviali dove non mancava la sua simpatia).
Inoltre era di stimolo ai Parroci complimentandosi per alcune omelie o per alcune iniziative, e se del caso anche con la critica costruttiva e schietta.
Attilio ha fatto parte per anni del Consiglio Pastorale.
Uno dei compiti era la raccolta della questua: occasione per salutare e mostrare il volto accogliente della comunità o per offrire un sorriso e una parola affettuosa ai bambini.
Altro compito la Preghiera dei Fedeli: e quando proclamava con decisione il Preghiamo, sembrava voler ricordare a tutti la sua fede sincera e invitarci ad essere vigilanti e attivi nel testimoniarla.
Per anni, sotto la sua guida, si spostavano dalla loro postazione le statue del Cristo e dell'Addolorata in occasione della Via Crucis cittadina e della processione per la festa di settembre, e si preparava il trono della Madonna.
Questi erano i suoi ruoli "ufficiali"; ma Attilio anche grazie al suo carattere affabile ed estroverso, ha posseduto due caratteristiche importanti:
- essere memoria storica: quante volte richiamava la stagione stupenda di don Pietro Palena, ma anche quella di don Giuseppe Palena oppure ricordava a tutti noi figure come il Dino Falabrino o il Franco Lorusso. mantenere la memoria, quindi, per continuare a camminare come Comunità!
- È stato poi un "comunicatore", un "propagandista" che parlava a tutti della Parrocchia, delle belle iniziative, delle persone che lavoravano con maggior impegno. Amava la sua Parrocchia e ne diffondeva la conoscenza. Un modo per aiutare a unire quanti frequentano, a farci sentire Comunità e per spingerci a non restare chiusi con le nostre iniziative ma ad essere aperti, a vivere appieno la vita quotidiana negli ambienti più diversi senza nascondere le proprie convinzioni.
Per tutto questo, caro Attilio, ti diciamo GRAZIE e ringraziamo per averti avuto come amico!