Da "La Vita Casalese" di Giovedì 25 ottobre 2018 |
di Carlo Baviera
Desidero esprimere le condoglianze a Romano, alla signora Paola, alle nipoti da parte della Comunità dell’Addolorata, e da parte di quanti hanno intrattenuto rapporti amicali con Tina in tutti questi anni, per tutto ciò che Tina ha dato a questa Parrocchia.
Albertina, un grazie personale per avermi considerato un amico, nonostante la differenza di età.
Solo un mese fa eri qui a pregare davanti alla statua dell’Addolorata e, come facevi ogni volta che ci incontravamo, ti dimostravi interessata e aggiornata sulle novità.
Tante volte sei stata tu a fornirmi informazioni su persone e fatti riguardanti la storia di questa comunità parrocchiale e di questo Borgo, che mi servivano per qualche scritto. Oggi è un dovere ricordare, anche se in modo rapido e incompleto, quanto hai fatto tu e sottolineare la tua presenza nelle vicende della nostra comunità.
Sei stata, solo pochi anni fa un riferimento per aggiornare lo studio sociologico sul dialetto del quartiere; lo hai potuto fare perché qui ci sei vissuta e hai operato per molti anni; perché conoscevi bene le persone e l’evolversi di questa comunità, di questo Borgo importante della città.
Oltre che moglie, mamma e nonna, che ha servito la propria famiglia, anche con il lavoro, sei stata per tanti anni parte di un gruppo significativo di donne che hanno animato la Parrocchia e servito le persone con tutta la carità di cui erano capaci, al servizio dei Parroci che hanno guidato il vostro impegno. Ora ti attendono tutte per ricevere la ricompensa meritata.
Il portamento distinto, signorile, e quella erre un poco arrotondata, quasi nobiliare, non ti impedivano di sporcarti le mani nell’impegno caritativo, nel compiere servizi umili per la Parrocchia, nel far parte di questo popolo che ha faticato nel lavoro.
Sei sempre stata brillante, simpatica, di buona compagnia, doti che sono state di esempio alle giovani che in quegli anni si formavano nelle attività oratoriane.
Voglio solo ricordare due momenti per sottolineare il legame con questa parrocchia.
Il primo risale agli anni cinquanta quando ho iniziato a frequentare l’Oratorio. All’ultimo piano vivevi con il tuo Pierino e con Romano: era un legame fisico, giornaliero. Si può dire che Tu hai davvero abitato la Parrocchia; non solo l’hai frequentata, ma ne eri parte.
E questa partecipazione, questo il secondo momento, lo vorrei indicare nella tua presenza per diverso tempo nel consiglio pastorale parrocchiale. In alcune occasioni, in quegli anni a cavallo tra i sessanta e i settanta del secolo scorso, si discuteva ancora vivacemente. C’era a volte scontro tra adulti e giovani, c’erano anche visioni diverse di come organizzare le attività della Parrocchia. Ci sono state difficoltà ad intendersi. Ma la vivacità delle discussioni non ha mai costituito motivo di divisione o incomprensione. La mia generazione vi ha sempre sentiti vicini, vi ha sempre ritenuti degli esempi da imitare.
È per questo che a nome di tutti è giusto oggi dire il nostro grazie e farti l’augurio di entrare nell’amore definitivo del Padre. E chiederti di continuare ad accompagnare il cammino di questa Comunità con la tua intercessione presso la nostra Madre Addolorata e il suo Figlio Gesù.
Ciao Tina!
Desidero esprimere le condoglianze a Romano, alla signora Paola, alle nipoti da parte della Comunità dell’Addolorata, e da parte di quanti hanno intrattenuto rapporti amicali con Tina in tutti questi anni, per tutto ciò che Tina ha dato a questa Parrocchia.
Albertina, un grazie personale per avermi considerato un amico, nonostante la differenza di età.
Solo un mese fa eri qui a pregare davanti alla statua dell’Addolorata e, come facevi ogni volta che ci incontravamo, ti dimostravi interessata e aggiornata sulle novità.
Tante volte sei stata tu a fornirmi informazioni su persone e fatti riguardanti la storia di questa comunità parrocchiale e di questo Borgo, che mi servivano per qualche scritto. Oggi è un dovere ricordare, anche se in modo rapido e incompleto, quanto hai fatto tu e sottolineare la tua presenza nelle vicende della nostra comunità.
Sei stata, solo pochi anni fa un riferimento per aggiornare lo studio sociologico sul dialetto del quartiere; lo hai potuto fare perché qui ci sei vissuta e hai operato per molti anni; perché conoscevi bene le persone e l’evolversi di questa comunità, di questo Borgo importante della città.
Oltre che moglie, mamma e nonna, che ha servito la propria famiglia, anche con il lavoro, sei stata per tanti anni parte di un gruppo significativo di donne che hanno animato la Parrocchia e servito le persone con tutta la carità di cui erano capaci, al servizio dei Parroci che hanno guidato il vostro impegno. Ora ti attendono tutte per ricevere la ricompensa meritata.
Il portamento distinto, signorile, e quella erre un poco arrotondata, quasi nobiliare, non ti impedivano di sporcarti le mani nell’impegno caritativo, nel compiere servizi umili per la Parrocchia, nel far parte di questo popolo che ha faticato nel lavoro.
Sei sempre stata brillante, simpatica, di buona compagnia, doti che sono state di esempio alle giovani che in quegli anni si formavano nelle attività oratoriane.
Voglio solo ricordare due momenti per sottolineare il legame con questa parrocchia.
Il primo risale agli anni cinquanta quando ho iniziato a frequentare l’Oratorio. All’ultimo piano vivevi con il tuo Pierino e con Romano: era un legame fisico, giornaliero. Si può dire che Tu hai davvero abitato la Parrocchia; non solo l’hai frequentata, ma ne eri parte.
E questa partecipazione, questo il secondo momento, lo vorrei indicare nella tua presenza per diverso tempo nel consiglio pastorale parrocchiale. In alcune occasioni, in quegli anni a cavallo tra i sessanta e i settanta del secolo scorso, si discuteva ancora vivacemente. C’era a volte scontro tra adulti e giovani, c’erano anche visioni diverse di come organizzare le attività della Parrocchia. Ci sono state difficoltà ad intendersi. Ma la vivacità delle discussioni non ha mai costituito motivo di divisione o incomprensione. La mia generazione vi ha sempre sentiti vicini, vi ha sempre ritenuti degli esempi da imitare.
È per questo che a nome di tutti è giusto oggi dire il nostro grazie e farti l’augurio di entrare nell’amore definitivo del Padre. E chiederti di continuare ad accompagnare il cammino di questa Comunità con la tua intercessione presso la nostra Madre Addolorata e il suo Figlio Gesù.
Ciao Tina!